Oggi un’attività piena di energia e colore
ci prepariamo seduti e ci chiediamo:
Di che cosa ci meraviglieremo oggi?
e esponiamo ai bimbi
tanti oggetti di tante tonalità e sfumature di arancio
cominciamo a chiamare ogni oggetto per nome
abbiamo trovato stampini
piume
biscotti di legno
una macchinina
un barattolo
paglia di carta
una rete per agrumi
un giocattolo
arance
mandarini
carote
abbiamo diviso in cose che si possono mangiare
e oggetti per giocare
abbiamo chiuso gli occhi
e poi abbiamo iniziato una mega caccia al tesoro!
cosa ci sarà nascosto li?
una carotaaaa
e visto che abbiamo trovato delle arance
perchè non tagliarle e conoscerle meglio
e assaggiarle
gira gira
schiaccia schiaccia
versa
e via si assaggia
cin cin
che bontà!
Vi lasciamo con una poesia meravigliosa che Malaguzzi ha scritto
e che noi teniamo come filo conduttore del nostro nido in famiglia
assieme ai Diritti naturali dei bambini e delle bambine di Zavalloni.
I CENTO LINGUAGGI
Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino ha
cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
La scuola e la cultura
gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
Gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.